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diario di viaggio
Domenica 4 Giugno 2006
Ultima giornata in Svizzera, decidiamo di dedicarla a qualcosa di interessante,
ma anche non troppo stancante per le nostre gambe, la scelta quindi ricade
sulla Valle del Roseg e omonimo ghiacciaio, non lontana da Samedan
e decisamente abbordabile (6 km non eccessivamente impegnativi).
Inutile dire che le condizioni del tempo non sono delle migliori, ormai
ci siamo rassegnati al freddo pungente che ci accompagna.
La caratteristica interessante di questa valle è che può
essere visitata esclusivamente a piedi, in bicicletta o salendo su dei
caratteristici carri trainati da cavalli (non osiamo immaginarne il costo).
La stradina (sterrata) che conduce al ghiacciaio, si snoda in mezzo a
boschi imponenti costeggiando un torrente impetuoso, cartelli ci ricordano
che ci troviamo in una riserva naturale quindi c'è la possibilità
di avvistare e di imbattersi in animali quali marmotte, stambecchi, camosci
il
comportamento deve perciò essere adeguato per non disturbare coloro
che qui hanno la loro "casa".
Naturalmente noi non siamo così fortunati, ma stiamo comunque allerta.
Giungiamo finalmente nei pressi del ghiacciaio del Roseg e come avvenuto
per i precedenti, si è ritirato veramente tanto (2,5 km. in 70
anni), dobbiamo proseguire a piedi per avvicinarci ed ammirarlo in tutta
la sua grandezza, così come le morene laterali che sono altrettanto
maestose. Il percorso a piedi non è particolarmente impegnativo,
cmq lo spettacolo a cui si assiste merita decisamente la piccola fatica,
nota importante qui avvistiamo un camoscio o uno stambecco, è molto
molto lontano, ma ci provoca la stessa emozione come se fosse di fronte
a noi.
Dopo un piccolo pic-nic tra le nevi perenni è giunto il momento
di lasciare queste vedute, dobbiamo ritornare al furgone e prendere la
via di casa, arrivo in serata, tranquillo e senza traumi, tranne quello
di avere lasciato posti meravigliosi.
Fino a poco tempo fa consideravamo simili esperienze accessibili, per
noi persone comuni solo con mezzi a motore, mentre quanto abbiamo descritto
prova che con la curiosità, la tenacia, cmq con il non prendersi
troppo sul serio e considerando i propri limiti, si può arrivare
quasi ovunque.
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