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altimetria della statale del Bernina

primo incontro col trenino rosso

sul lago bianco del Bernina

finalmente raggiunto il passo del Bernina

nel vagone biciclette del trenino rosso

stazione Bernina Ospizio

stazione Bernina Ospizio ultimo sforzo a 0° gradi

diario di viaggio

Sabato 3 Giugno 2006
Oggi è il giorno del Bernina.
Nonostante il tempo non sia dei migliori, non ci facciamo scoraggiare e dopo una abbondantissima colazione, partiamo con il furgoncino per l'avvicinamento al passo, la salita non si prevede erta, ma non avendola perlustrata in precedenza non vogliamo rischiare di non farcela perché troppo impegnativa o perché le condizioni metereologiche si mettono al peggio (in fondo noi siamo dei veri ciclisti per caso e ce lo ricordiamo spesso).
In effetti i nostri timori si rivelano fondati, perché in prossimità del ghiacciaio del Morteratsch, ci sono una serie di tornanti impegnativi anche per i mezzi motorizzati. Sosta d'obbligo per foto al ghiacciaio veramente imponente, ma…….quanto si è ritirato……


Giungiamo alla fermata ferroviaria "Bernina Suot", qui lasciamo il furgone e raggiungiamo il passo del Bernina (2330 metri slm) in bicicletta, Km. 6 di salita abbastanza impegnativa, con il famoso trenino rosso che ci fa compagnia qualche metro più sotto e l'incontro con il lago bianco che ci obbliga ad una ulteriore sosta foto, piano piano ci arriviamo però lassù.
Eccolo il passo, il freddo è pungente (2°C), a tratti nevischia, ma il panorama è davvero super, ci fa dimenticare tutta la fatica di pochi minuti prima. Scattiamo fotografie da ogni angolo per immortalare questo momento.


Ora per le nostre gambe arriva il meglio, davanti ai nostri occhi si snodano oltre 30 km. di discesa vertiginosa, tra tornanti e rettilinei, fino a Tirano (ebbene sì dobbiamo riattraversare il confine), sull'altro versante della montagna il sole ci abbaglia e ci riscalda gli animi, già eccitati.
Pronti…via, pare strano, ma non pensavamo che la discesa fosse così faticosa, raffiche di vento fortissime ci obbligano a rallentare notevolmente l'andatura, essendo noi dei pesi leggeri.
Scendendo di quota, la neve e la nuda roccia, vengono sostituite da boschi, piccoli torrenti, prati pieni di fiori e pascoli, tutto è veramente bello, ma la nostra prossima tappa è il paese che vediamo laggiù in fondo alla valle, Poschiavo, dove abbiamo deciso di fermarci per la pausa pranzo, già pronta nello zainetto che non ci abbandona mai.

Si riparte, continuando la lunga discesa ormai non più così pericolosa, per la prima volta proviamo l'esperienza del passaggio del confine in bicicletta (mah…..ci fa uno strano effetto) e sempre a velocità sostenuta, spesso tocchiamo i 60 km orari, eccoci a Tirano.
E' il primo pomeriggio, la giornata qui è davvero splendida (24°), ma il tempo a nostra disposizione non è molto, alle h. 15.49 parte l'ultimo treno disponibile con il vagone per il trasporto biciclette, ebbene sì prenderemo il mitico trenino rosso della Raetische Bahn per il ritorno.

Giro veloce veloce per Tirano che, come tutte le cittadine di queste zone merita di essere vista non solo per la parte "architettonica", ma anche per gustare la qualità della vita decisamente migliore rispetto alle nostre aree industrializzate.
Il viaggio di ritorno difficilmente ce lo dimenticheremo, il treno letteralmente si arrampica ed entra nel cuore delle montagne regalandoci delle vedute panoramiche così come degli scorci da togliere il fiato, un esempio su tutti è sicuramente il ghiacciaio del Pau (è giusto il nome?) che con la luce del pomeriggio inoltrato mostra il meglio di sé.

Scendiamo, un po' a malincuore, alla fermata del Passo del Bernina, dove ci ridanno il bentornati l'aria gelida e il nevischio del mattino, ma ormai questo non importa, dobbiamo solo rifare i 6 km, questa volta in discesa verso il "Bernina Suot"….niente di più sbagliato, il vento contrario è talmente forte che ci tocca pedalare duramente anche in discesa……incredibile e divertente.

La nostra giornata "clou" ormai volge al termine, non ci resta che recuperare il furgone e ridiscendere a Samedan, cena ristoratrice in uno dei pochissimi ristoranti già aperti (la stagione estiva qui non è ancora iniziata) e rientro al B&B per il meritato riposo. Oggi abbiamo davvero vissuto intensamente sia nel fisico che nel cuore.

 
     
     
     
   

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